domenica 26 dicembre 2010

Q.ndo

Continuò a dormire. Il campanello suonò ancora un paio di volte e  fu silenzio. Il rumore di un paio di passi si allontanò  giù per le  scale. 


L'uomo disteso sul divano vestiva un sogno che gli inclinava occhi e bocca a imitare un  sorriso. Un braccio era disteso oltre la testa, attraversava un cuscino di velluto arancione e si arrestava sul bordo, l'altro era posato sullo stomaco. Le gambe erano  piegate e seminascoste sotto una coperta a quadri rossi e verdi. 


Q.ndo era rannicchiato sopra un pezzo di coperta, arrotolato come una ciambella, sonnecchiava beato, dopo aver  fatto onore al salmone che Jack aveva posato nella  sua ciotola. Uscito dalla cucina, con un balzo era atterrato sul divano. L'uomo non si era mosso.  Q.ndo aveva trovato uno spazio libero,  lo aveva sprimacciato con cura e si era arreso.  Aveva pensato che una siesta non gli avrebbe fatto alcun male.

4 commenti:

  1. I tuoi racconti mi piacciono sempre moltissimo. Atmosfere sospese, descrizioni allusive di persone ed eventi, sensazioni indefinite, finali aperti...

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  2. Grazie Pim :)
    Non so dove nascono e dove vanno a finire, in questo caso mi è riuscito solo un fermo immagine.
    Buona giornata!

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  3. Ciao Pinky, sono felice di sapere che resterai con noi. Questo post è belissimo. Io avrei fatto come Q.ando: nel dubbio fa' la siesta.
    A presto, un grande augurio di buone feste
    dragor (journal intime)

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  4. Ciao Dragor,
    grazie!
    a presto,
    Auguri!
    Pinky

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