mercoledì 7 ottobre 2009

zuppa di cozze al rum

L’uomo è alto, i lunghi capelli
neri sono legati in un codino. Barba e baffi solcano il suo viso.
L’espressione è assorta. Indossa una camicia di tela grezza, bianca, con
maniche  a palloncino e volant sul
torace.


Le braccia nerborute colore del
cuoio testimoniano la sua abitudine al sole. Funi circondano il suo braccio
destro e dalla mano si dipanano nel raggiungere le navi  - cinque visibili, una di striscio – sono
immerse in acqua liscia e distesa. L’uomo chiude gli occhi e per un attimo
sente il sibilo dei gabbiani che passano poco sopra di lui, il vento che gli
sferza il viso e gonfia le vele alle sue spalle.


Il  comandante urla,  impartisce ordini all’equipaggio.
Gli scatti graduati del timone scandiscono il tempo. L’uomo non vuole pensare a
 Jacobs 
e alla sua zuppa di cozze al rum quindi riapre gli occhi. Dà un ultimo
strattone e le barche sono  nelle sue
mani.


I bambini gli si fanno intorno, allungano le mani, chiamano
a gran voce la loro barca. Fittibol  Gatsby Sandwik  L’uomo con 
un cenno ottiene  silenzio.  Li vede disporsi in cerchio, a mani tese. Ricevuto il loro tesoro se lo accarezzano in uno sguardo,  salutano  e corrono verso casa. L'uomo  si volta, del mare non è rimasto nulla, solo il riflesso di una fontana, raccoglie le funi e si muove verso il sole inclinato.

6 commenti:

  1. Un frammento di racconto tra Conrad ed Hemingway, davvero affascinante...

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  2. @ Piera D.
    @ Pim
    @ Irene
    E' un periodo che non riesco a scrivere, anche se ne sento il bisogno, sto provando a riprendere con qualche difficoltà.
    vi ringrazio di cuore
    Pinky

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  3. bello si'.
    Ransagia, che dopo un'estate di cime, le funi ci stanno :)

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  4. Ciao Randagia,
    grazie. si hai ragione :)
    Pinky

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