Chi riuscì ad arrivare in cima poté assistere ad uno spettacolo desueto. I
ciclisti si movevano col passo
cadenzato di uomini dediti alla danza. Le
schiene roteavano con insolita grazia , le gambe fendevano l’aria senza timore.
Il vederli procedere insieme diversi nello stile e nei colori, uniti nella
fatica, emozionava la gente assiepata ai lati della strada. La loro meta? Un traguardo che ad ogni
pedalata sembrava più lontano. Lo sguardo era perso nel vuoto, in pensieri che andavano oltre l’ostacolo,
oltre la corsa stessa. I pensieri di un ciclista, le strategie, i conforti che
son costretti a trovare, nel mezzo di una corsa, sono ciò che spesso mi ha incuriosito.
"...è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra..."
giovedì 31 maggio 2007
I rumori del giro
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Uno dei sport più pesanti e di sacrificio che esistono... oscurati dal dubbio del doping resistono come i scalatori alla metà della salita... speranzosi di poter fare lo scatto decisivo, incoraggiati dall'assolato pubblico assiepato ai bordi della strada...
RispondiEliminaCiao Stefano,
RispondiEliminasi penso sia per questo che tanta gente lo segue ancora.
Pinky