venerdì 9 maggio 2008

P.

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Non cercavo Parigi  e non posso dire di
averla capita. Due giorni bastano appena per annusarla, chiedersi, un pò
inquieti se si vuole riprovare. Trovarsi freddi, estranei, tentati di non
approfondire la sua conoscenza. Scoprirsi, innamorati, a contare i giorni, le
ore che separano dalla prossima volta, e intanto sfogliare i cataloghi alla
ricerca di un alberghetto che non dissangui le finanze. Immaginare un tutto che
va bene solo nei sogni, chiedersi se tutto si dissolverà sotto il peso del
quotidiano.


Chissà cosa è Parigi, al di là delle immagini,
delle parole, di quello che si pensa dovrebbe essere. Come una formula che
presa da un lato o dall'altro dovrebbe dare lo stesso risultato. Un percorso,
una serie di tappe, quasi una gara e se ne salti una non vale. Non si può far
finta, imbrogliare.
Parigi è confusione, distanza, grandiosità e altro che ho solo sfiorato.
Parigi, penso, è una città che va camminata senza fretta...

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