In un giardino inondato dal sole, tra glicini e
scolaresche, incontro un cigno che soffre di solitudine. Appoggiata a
una ringhiera osservo il piccolo porto. La macchina fotografica si
muove in più direzioni, prova a fermare il momento. Il
viola del glicine merscolato al rosso della struttura, le statue, la
fontana e il mare. Mi spingo sino al castello, pietra bianca posata
sull'acqua, resto come in attesa di un segnale. Entrare sembra un
intrusione in una vita troncata bruscamente, in una storia d'amore che
ancora avvolge le stanze e gli oggetti. Il secondo piano è stato solo
progettato. Una sala immersa nella luce e nel silenzio mi attrae,
rimango indietro, sono davanti alla finestra. Ricordo le pareti
ricoperte di stoffa rossa, un trono, un enorme quadro in cui dei nastri
provano a unire le storie di due famiglie. Ricordo la smarrita
impressione di stare viaggiando nel tempo, l'emozione, l'ascolto,
l'inquietudine.
"...è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra..."
lunedì 24 giugno 2013
martedì 18 giugno 2013
Com'è profondo il mare...*
Il sole si leva all'orizzonte. I suoi raggi
si confondono con l'aria ancora fredda. Sul lungomare i bar, con le
serrande abbassate, provano a cancellare i segni della notte.
Un uomo legge il giornale su una panchina. Alcune persone corrono seguendo il ritmo della musica o le linee dell'asfalto. Il primo ombrellone è stato issato, sulla spiaggia, da un pensionato che ora riempie le caselle di un cruciverba.
Il mare si spinge in avanti e si ritrae. Contiene tutto il tempo del mondo.
Un uomo legge il giornale su una panchina. Alcune persone corrono seguendo il ritmo della musica o le linee dell'asfalto. Il primo ombrellone è stato issato, sulla spiaggia, da un pensionato che ora riempie le caselle di un cruciverba.
Il mare si spinge in avanti e si ritrae. Contiene tutto il tempo del mondo.
*Lucio Dalla
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