Venezia è una città che rischia
di spegnersi per far posto al museo. Molte case rimangono al buio di sera,
ricordano persone che se ne sono andate,
un luogo che forse è meta ma non traguardo.
E’ un incanto che si vive nel
profondo, mentre il traghetto si avvicina al
la
riva e le
immagini si fanno più
nitide. E’ una terra sospesa, conquistata palmo a palmo, che non ha perso la
sua ostinata indipenden
za. 118 isole collegate da ponti e il c
anal grande, la strada principale. Tutto è
fatto a misura di un acqua
che periodicamente prova a tornare padrona. E’ scomoda Venezia, un saliscendi, la ricerca
di un ponte,
l’acqua alta. E’ generosa con chi si addentra per le calli e poi
si perde, ma solo per un momento, fino a che svoltato l’angolo rimane
affascinato da uno scorcio, da un attimo di insolita, deliziosa, imperfezione.
Mi scopro sola, le voci scorrono lontane, non voglio rompere il silenzio, solo
farne parte, almeno per un po’. Mi muovo tra luci e ombre e ho l’impressione di
non volerne uscire più.
Ul mito di Venezia decadente incantò Thomas Mann e poi anche Visconti.
RispondiEliminaLa città che sprofonda è la metafora di qualcosa che resiste nonostante le avversità.
Venezia è anche questo,ma anche la lotta perché non diventi una città-museo.
Buona serata
Fino
Ciao Fino,
RispondiEliminagrazie. forse il fascino è anche in questo. Tifo per la città, mi ha conquistata.
Pinky